In ricordo di Giuliano Giorio (1930-2016)

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
28/05/2016

In ricordo di Giuliano Giorio (1930-2016)

Il Prof. Giuliano Giorio, ordinario di Sociologia e di Sistemi sociali comparati nel nostro Ateneo, era nato il 6 giugno 1930 a Rimini.

Dopo aver l'esperienza di insegnamento negli Atenei di Padova e di Cagliari, per oltre un decennio aveva insegnato dapprima nel Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche di Gorizia e, successivamente, nei Corsi di laurea triennale e magistrale di servizio sociale nelle sedi di Trieste e di Pordenone.

Personalità eclettica e impegnata, è stato uno scienziato sociale ma anche un attore sociale coinvolto sia nella società civile che a livello accademico con iniziative di rilievo locale, nazionale e internazionale.

Le sue profonde doti umane sono sempre state collegate alla sua eticità, fondata su una cristianità vissuta e intimamente convinta.

Al centro del suo interesse e della sua riflessione è stata la persona, a partire dalla sua esperienza di giovane dirigente dell’Ufficio contributi agricoli unificato di Vicenza, oltre che di borsista Fullbright. La sua visione dell’uomo non era quella di un individuo isolato e solo, ma sempre in connessione con i suoi simili, come espressione di valide aggregazioni autenticamente partecipate.

Le sue prime ricerche e studi sulla realtà rurale del Veneto nel Dopoguerra partirono dalla convinzione che soltanto dando adeguati strumenti formativi alla persona sarebbe stato possibile migliorare le sue condizioni di vita, nonché quelle dell’ambiente e della società.

L’attenzione alla persona lo spinse ad approfondire gli aspetti teorici della sociologia di comunità, senza tralasciare la dimensione operativa, portandolo dalla comunità alla sociologia promozionale.

Questi temi portanti del suo impegno e della sua creatività si riflessero sulla sua visione del servizio sociale, orientato allo sviluppo autentico della persona.

Nella visione di Giuliano Giorio – riprendendo le parole di Francesco Lazzari e Alberto Merler – “l’umanità viene utilizzata come unità di misura di tutte le cose. Partendo da questo presupposto egli opera per utilizzare la sociologia come strumento razionale, come forma dell’agire, come elaborazione di penetrazione scientifica che trae origine dalla prassi, dal pensiero classico, dall’etica umanistica, dall’orientamento cristiano. Egli crede nella sociologia come strumento di cambiamento e di promozione: agisce come pensa, fedele al suo pensiero”.

Attivo anche sul versante internazionale, è stato promotore e partecipante in numerosissimi progetti tra i quali quello di cooperazione culturale presso l’Università di Yantai, in Cina, ma soprattutto in America Latina – e specificamente in Brasile - e in Africa. È stato coinvolto in azioni promozionali di sviluppo e in cooperazioni accademiche sia come presidente dell’Associazione Padovani nel mondo che attraverso la fondazione dell'Aes - Associazione amici dello Stato brasiliano dell’Espirito Santo a Padova e del Mepes - Movimento educação promocional do Espírito Santo a Vitória. Sotto lo stimolo della sua presidenza, queste associazioni concorsero alla diffusione in ambito rurale di centinaia di scuole famiglia agricole in America Latina, centrate sulla metodologia formativa dell'alternanza e sulla cogestione della famiglia della scuola stessa.

A queste iniziative faranno seguito, in ambito accademico, il Csal (Centro Studi per l’America Latina nell’Università di Trieste), il Cesssp (Centro studi di Sociologia dello Sport), il Cespess (Centro Studi per il servizio sociale). Nel 2000 divenne Presidente nazionale dell’Assla - Associazione di studi sociali latino-americani.

Tra il 1992 e il 1995 è stato vice presidente dell'Associazione italiana di sociologia (Ais) e nel triennio 1999-2002 è stato il coordinatore della sezione Politica sociale. È stato anche direttore del Dipartimento di Scienze dell'uomo e presidente dei corsi di laurea in Servizio sociale, oltre che coordinatore del dottorato di ricerca in Sociologia, teoria e metodologia del servizio sociale.

Grazie al prof. Giorio, Trieste è stato, sin dal 1994, il primo Ateneo in Italia ad avere il dottorato in Sociologia, teoria e metodologia del servizio sociale divenuto, dopo qualche anno, dottorato in Sociologia, servizio sociale e scienze della formazione, e in seguito confluito nella Scuola di Dottorato in Scienze Integrate per la Sostenibilità Territoriale. Precedendo la riforma universitaria, nell'anno accademico 1998/1999 promosse presso la Facoltà di scienze della formazione dell'Ateneo giuliano, primo e unico in Italia, un quarto anno sperimentale per il conseguimento della laurea quadriennale in servizio sociale. Si costituiva così in Italia il ciclo formativo completo in servizio sociale.

La sua produzione scientifica in campo sociologico lascia oltre 100 saggi e 9 volumi monografici.

La sua testimonianza di uomo lascia in chi lo ha conosciuto la certezza del valore di un impegno gratuito per la ricerca condivisa del bene comune.

 

Principali pubblicazioni

A.    Monografie

1991, Strutture e sistemi sociali nell’attuale dinamica valoriale. Indicazioni istituzionali per una sociologia planetaria comparata, Cedam, Padova, e successive ristampe.

1984, Società e sistemi sociali, Franco Angeli, Milano.

1979, Aspetti e problemi della socializzazione, oggi, Liviana, Padova.

1976, Pedagogia socio-comunitaria, Appunti delle lezioni Isef, Cluep, Padova.

1968, Organizzazione di comunità, con particolare riferimento all’ambiente rurale italiano (1968 e 1969), Collana “Ricerche Sociologiche”, n.3, Ed. Marsilio, Padova.

1958, Il regime giuridico dei contributi agricoli unificati (1958), (tesi di laurea in diritto amministrativo), Collana di studi giuridici, n.1, Ed. Gregoriana, Padova.

 B.     Saggi e/o contributi in opere collettanee

2002, “Le diversità culturali e religiose nei servizi sociali”, in De Vita R., Berti F. (cur.), Dialogo senza paure. Scuola e servizi sociali in una società multiculturale e multireligiosa, FrancoAngeli, Milano.

2001, “Pluriappartenenze e destrutturazioni socio-comunitarie: quali complementarietà delle differenze? Significativi ruoli promozionali della esperienza religiosa”, in De Vita R., Berti F. (cur.), La religione nella società dell’incertezza. Per una convivenza solidale in una società multireligiosa, Franco Angeli, Milano.

2000, “Dal benessere economico al benessere sociale: il ruolo della formazione”, in Secondulfo D. (cur.), Trasformazioni sociali e nuove culture del benessere, FrancoAngeli, Milano.

1999, Dal micro al macro. Percorsi socio-comunitari e processi di socializzazione (con F. Lazzari e A. Merler), Cedam, Padova.

1998, “Nuove domande di solidarietà/appartenenza”, in Nesti A. R. De Marco, A. Jacopozzi (cur.), Religioni e crisi sociale. Oriente e Occidente d’Europa a confronto, Ed. Scientifiche Italiane, Napoli.

1997, La sollecitudine per gli altri. Realtà e tendenze del volontariato in Friuli-Venezia Giulia (con R. Serra), Isig, Gorizia.

1996, “La nuova comunità sociale televisiva”, in Martelli S. (cur.), Videosocializzazione. Processi educativi e nuovi media, Franco Angeli, Milano.

1996, “Tipologie di volontariato e comunità locale: intersezioni, valori e prospettive”, in Fadda A. (cur.), Interrelazione volontaria e solidarietà nella società complessa, Franco Angeli, Milano.

1996, “Università e professionalizzazione”, in Giraldo S., Riefolo E., Il servizio sociale: esperienze e costruzioni del sapere, Franco Angeli, Milano.

1995, “Educazione fisico-sportiva e comunità locale: dimensioni coordinabili di promozione socio-culturale”, in Finazzi Sartor R. (cur.), Educazione e ricerca storica. Saggi in onore di Francesco De Vivo, Università degli studi di Padova, Alfasessanta, Padova.

1994, “La solidarietà nella comunità”, in Cattarinussi B. (cur.), Altruismo e solidarietà, Isig/Franco Angeli, Milano.

1993, “Comunità”, in Berti E., Campanini G., Dizionario delle idee politiche, Ed Ave, Roma.

1992, “Dinamica delle strutture familiari e prospettive aggregative”, in Scaglia A. (cur.), Le scienze sociali europee sul finire del secolo XX. Sfide demografiche, tecnologiche, epistemologiche, Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, Università di Trento.

1990, “Il rapporto ‘formazione-sensibilizzazione’ a proposito di ‘condizione anziana’: un’esperienza significativa a livello di comunità urbana”, in Bottazzi G. (cur.), Omaggio a Danilo Giori, Giuffrè, Milano.

1990, “Giovani e società italiana”, in Aa.Vv., Trasmissione dei valori nella società contemporanea, Ed. Rezzara, Vicenza.

1988, “Emigranti e inserimento sociale”, in Aa.Vv., Popoli e radici culturali, Ed. Rezzara, Vicenza.

1987, “Demografia e squilibri territoriali: analisi sociologica”, in Demarchi F. (cur.), Crescita zero. Ragioni e conseguenze, Ed. Rezzara, Vicenza.

1986, “Famiglia, mediazione tra pubblico e privato”, in Aa.Vv., Famiglia e società, Ed. Rezzara, Vicenza.

1985, “Scelte individuali e comunitarie in rapporto al processo di urbanizzazione”, in Guidicini P., Martinelli F., Pieretti G. (cur.), Città e società urbana in trasformazione, FrancoAngeli, Milano.

1984, “Città-campagna” e “Comunità”, in Pace E. (cur.), Dizionario di sociologia e antropologia culturale, Ed. Cittadella, Assisi.

1971, “Un’esperienza di promozione socio-comunitaria in America Latina”, in Aa.Vv., Sviluppo e sotto-sviluppo in America Latina, Ed. Ave, Roma.

1962, “Lo sviluppo di comunità in Italia: classificazioni”, in Quaderni di Sociologia rurale, anno II, n.1.

1961, “Sociologia rurale e metodologia dello sviluppo comunitario”, in Rassegna Italiana di Sociologia, Roma, n.4., ottobre-dicembre.

 

 

Ultimo aggiornamento: 28-05-2016 - 09:19
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